Thielnor Dungeon Explorer
Joined: 03 May 2006 Posts: 85 Location: aka NeBBiA
|
Posted: Wed Sep 27, 2006 4:29 pm Post subject: Quando i Giorni dell'Abbandano Svanirono. |
|
|
Fu uno strano, pesante e oscuro pensiero a spingere l'Alto Elfo Thielnor a condividere i propri pensieri e le proprie esperienze con quei poveri viandanti, che tra un boccale di buon sidro di mele e uno sguardo verso una prostituta ascoltavano quasi increduli.
Quasi come una nuvola che interrompe i raggi del Sole, miei Signori,
vi racconto ciò che la mia persona ha visto, ha udito nel mio vagabondare solitario,
ciò che si narra o che mi è perso di ascoltare circa un nuovo periodo, la Sconfitta del Male, il Ritorno di un Regno un tempo scomparso.
Le tenebre avevano ormai avvolto tutte le lande conosciute dall'uomo.
Il sole era calato ad ovest come sempre aveva fatto da quando l’essere senziente ne avesse ricordo, e come sempre avrebbe fatto in futuro, sino al giorno in cui la più lucente Stella del firmamento fosse riemersa e con essa una Nuova Era.
Una leggera brezza accarezzava lentamente le mura del Castello, spazzava le piante dei giardini lussureggianti portando con se foglie ormai cadute in un valzer triste e cupo dalla lugubre melodia.
La bruma in lontananza iniziava a tessere la sua trama avvolgendo tutto in un ovattato silenzio, portatrice di nuove incertezze e dubbi.
La mutò in nebbia, crebbe veloce e forte, quasi anomala, quasi li anche lei spettatrice di nuovi eventi.
E i nuovi Venti non si lasciarono attendere.
I lunghi dedali di corridoi vuoti, maestosi nella loro raffinatezza cozzavano con la spartanità di parte della nuova struttura del Castello, la cui cura non poteva essere così curata quanto la precedente; il marmo posato rifletteva tutte le arcate, le colonne i capitelli, le volte che si susseguivano nei vari meandri, negli anditi, lasciando ad eventuali spettatori un senso di opulenza, non ricercato, ne tanto meno voluto, ma forse la purezza stessa del luogo in qualche modo, come il nero e bianco marmo rispecchiava quelli che erano i valori di chi frequentava qui luoghi.
Il Regno di Camelot era rinato da pochi mesi, un lieve battito di ciglia in confronto alla storia che celava alle sue spalle, anni di lotte, sacrifici, avversità, vittorie, e sconfitte. I Cavalieri furono portati all’esilio, il loro fuoco aveva ormai del tutto abbandonato la Contea, ma il destino è traditore: il machiavellico e oscuro piano falli, il progetto naufragò sulla lunga distanza, solo per l’arroganza e l’incapacità di non riuscire a comprendere di come la Giustizia stessa necessitava di equilibrio, e che solo la presenza di bene e male avrebbe garantito tale stabilità.
I Cavalieri della Tavola Rotonda erano dunque risorti, riacquisendo il loro antico splendore e rispetto, tornarono ad essere i Guardiani di Pace e Giustizia nella Contea di Avalon come il fiorente Regno aveva loro chiesto nel grandioso e giusto tentativo di ridare lustro ad un lontano passato annebbiato dall’Oscurantismo.
Il vento era calato, la nebbia immobile permeava tutt’attorno, piccole goccioline di acqua si condensavano sulle vetrate esterne formando strane geometrie e scivolando l’una sull’altra a vicenda in un gioco senza fine, il calore interno cominciò a far condensare l’umidità appannando i vetri che davano all’esterno dei giardini, una morsa spettrale sembrava avvolgere tutto con forte delicatezza.
Erano i Giorni della Rinascita, ove i Cavalieri portarono la Luce dove alcuni avevano perso le speranze.
Il Fato volle così. Il Ritorno al Trono di Re Nikit, la ricostituzione della Tavola Rotonda, una nuova schiera di apprendisti, discepoli pronti a donare la Propria Vita per Camelot, per un Sogno: un Ideale. _________________ Er Edhel Thielnor en Camelot
Cavaliere della Tavola Rotonda |
|